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Gli italiani che hanno creato il corsivo ora lo temono?

L’associazione Italiana Dislessia AID si è appena espressa contro il rilievo dato al “corsivo” nelle Nuove Indicazioni Nazionali 2025, in quanto potrebbe sfavorire e compromettere il diritto allo studio degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento DSA nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria dalla Commissione di Lavoro coordinata dalla Prof.ssa Loredana Perla. Il passaggio contestato è il seguente: ” la scrittura è fondamentale, e va curata con particolare attenzione, a partire dall’apprendimento del corsivo e della calligrafia”.

L’AID teme che tale enfasi possa portare a rendere obbligatorio il corsivo fin dalla prima elementare, senza tenere conto delle difficoltà degli studenti con DSA. Si ricordano inoltre le direttive del 2011 che consigliavano di iniziare dallo stampato maiuscolo, più facile da percepire rispetto sia allo stampato minuscolo sia al corsivo, in quanto più complessi.

La mia lunga esperienza nelle scuole italiane mi fa dire che è così in effetti: prima viene insegnato lo stampato maiuscolo, poi quello minuscolo e infine, verso la fine della prima elementare e per tutta la seconda classe giunge il corsivo. Talvolta, l’inizio del corsivo arriva addirittura in terza classe, per via del fitto programma da seguire, tra cui magari anche le Prove Invalsi.

Insegnare a scrivere: importanza del metodo

Il problema sta nell’insegnamento del corsivo, che viene ancora proposto oggi più o meno come si faceva nell’Ottocento e nel Novecento. Il Metodo Primavera “frutto di continue ricerche e riflessioni compiute in un ampio tempo di esperienza affronta, in parte direttamente e in parte sottovoce, il delicato rapporto scolastico tra insegnamento e apprendimento, restituendo, in tutto il percorso di metodo, sia all’insegnante che all’alunno la dignità del ruolo che ognuno interpreta.” ( vedi qui prefazione nella Guida per l’insegnante).

Anche lo stampato maiuscolo deve essere insegnato in modo puntuale con le direzioni giuste, cioè dall’alto verso il basso. Per quanto riguarda lo stampato minuscolo, è del tutto furoviante ostinarsi ad insegnarlo facendolo anche scrivere, perché innanzitutto è slegato, a scapito della formazione di un pensiero lineare, e inoltre le direzioni del movimento che prendono le lettere vanno contro il senso dell’economia del gesto. Ciò comporta per il bambino, oltre alla grande fatica di “capire” e poi di “fare”, una inutile perdita di tempo.

Corsivo e Calligrafia

L’accostamento tra il corsivo e la calligrafia, che viene ora proposto dalle Nuove Indicazioni Nazionali, è pensato per la classe terza elementare ove può rivelarsi uno strumento utile e molto interessante, ma non certo in classe prima. All’inizio della scuola, in prima elementare infatti, per l’insegnante conta essenzialmente il punto di vista didattico e, dal punto di vista del metodo di insegnamento della scrittura il ductus non è un disegno ma un movimento con regole precise di direzione nella spazialità del foglio, d’impugnatura e di postura.

Lo stampato minuscolo, o stampatello, andrebbe insegnato soltanto attraverso la lettura, poiché, appartenendo alla carta stampata, i bambini sanno riconoscere semplicemente dal confronto le differenze specifiche tra i due caratteri: stampato minuscolo e corsivo. Troppi caratteri da imparare a scrivere, con criteri esecutivi diversi, se non opposti, sono fuorvianti e rendono l’apprendimento della scrittura lento e faticoso per qualunque bambino.

Del resto, molti bambini giungono in prima elementare mancando dei prerequisiti necessari all’apprendimento della letto-scrittura come lateralità e coordinamento occhio-mano. Per imparare a scrivere in prima elementare sono sufficienti inizialmente soltanto due caratteri: stampato maiuscolo e corsivo minuscolo. Una volta acquisiti, si potrà affrontare il corsivo maiuscolo.

Contrariamente a ciò che si pensa, il problema non sta nel corsivo in sé e per sé in quanto più difficile da percepire perché scrittura quadrilineare (leggi qui). La buona notizia per la Scuola Italiana e anche per l’Associazione Italiana Dislessia è che il Metodo Primavera, che propone stampato maiuscolo e corsivo maiuscolo e minuscolo, secondo una modalità didattica innovativa, aiuta in primis proprio gli studenti con DSA.