Trovare la persona giusta per la posizione o ruolo vacante, che possieda le caratteristiche e le responsabilità precise richieste dalla mansione non è facile; al contrario, sbagliare nella scelta del candidato è facilissimo. Ne sono ben consapevoli le aziende che hanno subìto le conseguenze di un errore di valutazione nell’assunzione di un candidato “sbagliato”.
Esiste, tuttavia, un modo innovativo per prevenire queste spiacevoli situazioni: rivolgersi ad un grafologo esperto, in grado di analizzare le caratteristiche di personalità di un individuo a partire da una sua scrittura a mano. Sebbene il colloquio di selezione rimanga fondamentale, lo scritto rivela già moltissimo.
Come affermava G. Moretti (1968): ” Il mezzo forse unico per conoscere le abilità individuali è la Grafologia italiana. Se è vero, infatti, che la Grafologia italiana conosce tutto l’uomo, se è vero che essa mette a nudo tutte le facoltà individuali nel campo intellettuale, affettivo-attivo e somatico, è chiaro che essa può sicuramente indicare le abilità innate di un essere umano, imporre la sua impostazione, secondare le sue aspirazioni e distribuire a lui ciò che gli è dovuto”.
Il mito dell’intelligenza
Occorre però fare una premessa. Nel corso di una pre-selezione, nella fase di esame delle candidature, si tende a considerare interessanti soltanto curricula con votazioni molto elevate. Si pensa, infatti, che il voto garantisca da solo i risultati attesi. Sappiamo invece che il quoziente di intelligenza (Q.I.) se da un lato è prova di una facilità per gli studi, dall’altro non ci dice da solo se la persona sarà capace di adattamento, come si comporterà con i colleghi e se porterà buoni risultati. Ci si può laureare in filosofia con un 110 e lode e non saper andare in bicicletta o conseguire una laurea in economia a pieni voti senza sapere piantare un chiodo nel muro.
La performance negli studi universitari non garantisce da sola il successo, occorrono altre qualità, come la capacità di sapere usare la propria intelligenza in modo brillante nelle varie circostanze della vita. Bisogna, ad esempio, guardare e capire le circostanze con disincanto, sapere rielaborare la realtà, manipolandola nella propria mente. E’ necessario essere capaci di empatia, di grande equilibrio nel gestire il lavoro e la famiglia. Occorre sapere trovare la distanza giusta rispetto agli eventi. Bisogna sapere approfondire e meditare, memorizzare il proprio vissuto nel passato e porlo a confronto con le esperienze del presente per non ripetere errori. Tutto ciò porta non solo a crescere ma anche ad evolvere in modo superiore, con sempre maggiore equilibrio.
Il tipo di intelligenza
Addentrandoci ad esempio nell’intelligenza, possiamo distinguerla in intelligenza intuitiva ed intelligenza assimilatrice. Quando si parla di intuizione, ci si avvicina molto all’area della creatività e, spesso, alla genialità.
Al genio, infatti, appartiene la capacità di prevedere intuendo lo sviluppo delle situazioni. Richiede carattere, determinazione e la capacità di “tenuta” nel tempo per riuscire a portare a termine i progetti. Dal punto di vista pratico, richiede precisione, ordine e cura nell’agire. Si lega ad un temperamento intraprendente ed innovativo.
L’intelligenza assimilatrice è legata alla memoria, al ragionamento rispetto a quanto assimila, senza inventare nulla. Vi è grande attenzione, ottima memoria che assimila senza dimenticare nonché grande capacità nel rielaborare i concetti, anche in modo molto personale. Richiede calma, concentrazione, attenzione al particolare e capacità di analisi e di sintesi. Controllo sulle emozioni e pacatezza. Si lega ad un temperamento di calma, lentezza e di attesa.
La sicurezza
Avere fiducia nei propri mezzi mentali, cioè credere di riuscire a capire, a comprendere concetti, idee e situazioni è una qualità fondamentale dell’intelligenza. Seguono la capacità di attenzione, astrazione, confronto ed interpretazione. Ecco che il grafologo darà attenzione ad alcune caratteristiche della scrittura, attraverso l’esame dei “segni” sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo.
Ad esempio, il dinamismo nella “fluidità” del tratto rivela la fiducia nelle proprie capacità mentali, la velocità, che è parte di questo parametro, ci dice molto sulla capacità di astrazione. Il piccolo calibro della scrittura nel segno “piccola” indica la capacità di osservazione dei particolari e una propensione per la scienza e la tecnica. Il segno “largo di lettera” parla di razionalità, capacità assimilativa e concentrazione mentale ma anche capacità di approfondire i propri sentimenti attraverso l’introspezione. Il segno “largo tra parole” rivela realismo e capacità di valutazione razionale e obiettiva degli eventi, nonché lungimiranza. La scrittura “chiara” è in genere sempre positiva. Il segno “contorta” indica la capacità di indagine, lo spirito di ricerca e la versatilità.
La scrittura “piccola”, oltre ad avere una vocazione allo studio e alla scienza, rivela anche serietà, disciplina e rispetto dell’altro per la modestia del senso del proprio Io. La scrittura “grande” rivela sommarietà e sbrigatività mentale. Interesse per la globalità, l’essenzialità di un’idea, di un problema, piuttosto che per i dettagli. Inoltre, questo segno rivela anche alcuni aspetti del carattere come la difficoltà di autocritica e di autorettifica, il grande bisogno di emergere, elevato senso dell’onore e senso commerciale, anche nelle relazioni.
Nell’esame dell’intelligenza, risulta interessante anche il fatto che la scrittura sia “legata” oppure “slegata”.La continuità, la capacità di collegamento logico, la sintesi e la coerenza emergono dal segno “legata”. Mentre il segno slegata parla di carenze nella logica, nella sintesi ma anche di capacità di analisi e di memoria analitica, nonché di resistenza alla conciliazione nelle crisi di convivenza.
In sintesi, per definire l’intelligenza, il grafologo stilerà un elenco dei principali fattori intellettivi così come emergono dalla scrittura del candidato. Descriverà innanzitutto la fiducia nei propri mezzi mentali, poi la capacità di attenzione, tenendo presente anche le caratteristiche legate all’emotività e alla percezione di Sé, che possono condizionarla. Passerà poi a descrivere la capacità di astrazione, interpretazione e valutazione obiettiva della realtà.
Susanna Primavera
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