Per la psicologia analitica di Jung, la psiche è un tutt’uno indivisibile, simile ad un iceberg, e comprende tre strati:
1. Una parte esterna consapevole, che è a contatto con il mondo, cioè l’aspetto sociale della nostra personalità, il conscio, ovvero la parte visibile dell’iceberg. Questa parte della personalità ha assorbito tutti gli aspetti esterni, in gran parte dall’ambiente e dall’educazione, e viene definita la persona, proprio come la maschera portata dagli attori del teatro antico. Persona è dunque la maschera che indossiamo per interagire con il mondo esterno e per adattarci, conformandoci alle aspettative della realtà sociale. Tale maschera serve a nascondere gli aspetti più vulnerabili della nostra personalità, che abitano nel nostro profondo.Nel contempo, la maschera ci permette di trovare un ruolo, un’identità sociale a cui conformarci e trovare, in tal modo, il proprio posto nel mondo.
La maschera sociale è utile ma se ci identifichiamo troppo con il nostro ruolo sociale, rischiamo di dimenticare noi stessi e i nostri veri bisogni. Capita spesso di incontrare individui che nel momento della pensione crollano su tutti i fronti, perdendo ogni sicurezza. Non di rado, riprendono presto a lavorare, magari in forma di libera professione. Se, invece, non mi sono identificato troppo con il ruolo ricoperto per molto tempo, potrò individuare nuovi campi di interesse e aprire il cassetto dei desideri non ancora realizzati.
Ma solo una piccola parte della nostra vita evolve nella chiarezza della coscienza. Si attribuisce a Jung questa definizione: la vita cosciente non è che un guscio di noce che galleggia sull’oceano dell’inconscio.
2. Lo strato sottostante è l’inconscio personale o individuale;
3. Lo strato più profondo è l’inconscio collettivo o universale.
Si tratta di tre piani che non sono nettamente separati tra di loro ma che fluttuano, compenetrandosi ed inflenzandosi reciprocamente.
L’inconscio emerge soprattutto nei sogni. Per questa ragione, anche per entrare meglio in noi stessi, sarebbe opportuno avere sul comodino un quaderno di appunti per annotarveli, per non rischiare di dimenticarli, rendendoli oggetto di riflessione introspettiva. La persona che è attenta alla propria evoluzione, ha infatti uno sguardo non superficiale sulla propria personalità e cerca di conoscerla sempre meglio. Senza inganni, si guarda allo specchio interiore, quello dell’anima, per dire a se stessa la verità.
Ad esempio, succede qualcosa che ci disturba in qualche modo, brutte parole rivolte a noi oppure succede un evento spiacevole o ci imbattiamo in un incontro imprevisto. Ci sale l’ansia e cominciamo a sudare oppure ci viene un nodo in gola. Che fare? Per prima cosa cercare la calma in un luogo tranquillo. Poi, tornare in noi stessi e chiedersi: “perché sono rimasto così male? Che cosa mi ha turbato o ferito?
Allentando le difese attraverso la riflessione, lasciamo che l’emozione reattiva e fugace si affievolisca e piano piano si spenga. Di notte, in un sogno, potrebbe affiorare l’inconscio e darci le risposte che ci siamo posti in un momento di lucidità. Possono anche emergere le paure più profonde e i desideri nascosti.
Diventare sinceri con sé stessi, parlare intimamente a sé con franchezza, è molto importante per trovare l’equilibrio della personalità tra ragione e sentimento, per ridurre le dipendenze conoscendo finalmente la nostra verità con i propri punti di forza e le aree più deboli, e, infine, per riuscire a capire cosa desideriamo veramente nella nostra vita.
La scrittura racchiude la verità della personalità, tutto l’iceberg, e può aiutarci a trovare un maggiore senso di pienezza nella vita.
Attraverso l’analisi grafologica, noi grafologi forniamo una descrizione della personalità dello scrivente. Nella restituzione dell’analisi, personalmente offro anche una spiegazione delle dinamiche che caratterizzano l’Io individuale nel suo rapporto con il proprio mondo interno e con il mondo esterno. Tali informazioni unite al lavoro introspettivo di dialogo interiore, diventano una mappa interpretativa della propria personalità. Conoscere la verità di sé ci aiuta a ridurre l’ansia, lo stress, e a crescere in modo più armonioso, sentendoci più forti, più capaci di farcela, e facendo finalmente scelte più libere e consapevoli.
Per farci un bel regalo a Natale, regaliamoci un’analisi grafologica!

Susanna Primavera
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